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TESTA DI UNICORNO

TESTA DI UNICORNO

Descrizione

 Fine sec. XVI - inizio sec. XVII

Legno di tiglio dipinto e dorato

Altezza 44 cm

La scultura raffigura la testa, con il collo, di un unicorno detto anche liocorno, caratterizzata da connotazioni equine e caprine, secondo l’iconografia che l’animale fantastico assunse specie nei secoli XVI e XVII. La realizzazione è in legno di tiglio intagliato, con effetti di policromia e con dorature sui riccioli della criniera e della barba. La testa ci è pervenuta priva dell’elemento che caratterizza l’animale, il corno, la cui presenza è però attestata da un foro circolare di 13 cm. di profondità e 6 cm. di larghezza. Di forma molto allungata e con andamento a spirale destrogira, il corno era verosimilmente costituito dal dente di un cetaceo, il narvalo. Il maschio del narvalo, infatti, fu denominato “unicorno di mare” a causa del lungo dente di avorio che fu per lungo tempo considerato un corno e abbinato, per la sua conformazione spiraliforme, all’iconografia dell’unicorno. Al corno dell’unicorno, detto alicorno, la tradizione attribuiva proprietà taumaturgiche, oltre alle capacità di purificare le acque avvelenate dai serpenti e di evidenziare la presenza di veleni durante i banchetti.

L’animale fantastico appare fiero e aggressivo come si addice a una creatura che, secondo la tradizione, solo una vergine era in grado di ammansire. Peraltro il significato fallico del corno ha fatto sì che l’animale divenisse simbolo di purezza e di castità femminile oltre che di fierezza e di forza indomita.

 L’ipotesi che la pregevole scultura, ritrovata nei locali accessori dell’Istituto, facesse parte delle collezioni di Athanasius Kircher non trova conferma nei documenti, in quanto la testa non è menzionata né nel catalogo del Museo Kircheriano del Collegio Romano, compilato da Giorgio De Sepi nel 1678, né in quello aggiornato da Filippo Bonanni nel 1709.

 La testa lignea è inventariata unicamente tra i Beni Mobili Infruttiferi del Liceo Visconti nell’anno 1909, con il numero 372 che è tuttora leggibile sul collo dell’animale e con la dicitura Testa di unicorno, erroneamente definita in gesso.

Il restauro della scultura è stato promosso dal Dirigente Scolastico Rosario Salamone e realizzato nell’anno 2009 da Gea e Stefano Provinciali.

Cecilia Piana Agostinetti




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