Storia

I Musei del Collegio Romano:

Storia del museo

Paola Vasconi

Le meraviglie del Barocco e il Liceo Visconti

Il Liceo Visconti, dal 1870 primo liceo classico pubblico della capitale, è un "luogo di memoria".

E' un luogo dove si sono svolte molte vicende della storia italiana, della storia di Roma e della Chiesa dal '500 ai giorni nostri, dove sono passati illustri studiosi di quattro secoli di storia, da Clavio, a Galilei, a Kircher, a Boscovich, a Leibniz, a Secchi fino ad arrivare ai nostri giorni al Nobel per l'economia Modigliani. E' l'ex Collegio Romano dei Gesuiti, fatto costruire da papa Gregorio XIII e inaugurato nel suo nucleo iniziale il 28 ottobre 1584.


Già a partire dal 1986, un gruppo di volenterosi docenti del liceo (tra cui in particolare vogliamo ricordare Alessandro Orlandi e William Russell), cercò di far rivivere all'interno di questo luogo una sezione del Collegio Romano che rischiava di scomparire: il Museo Kircheriano


Kircher, successore di Cristoforo Clavio nella cattedra di matematica del Collegio, esperto studioso di matematica, fisica, egittologia, alchimia, astrologia e scienze occulte (come nello spirito del tempo), ricevette nel 1651 una donazione di materiale archeologico da Alfonso Donnini, che diventerà il nucleo di uno dei più importanti musei dell'Europa dell'epoca.


Il Museo del Collegio Romano che nascerà diventerà un'esperienza unica per il visitatore secentesco, che dovrà essere meravigliato da un percorso che è al tempo stesso un'iniziazione profonda alla conoscenza dei rapporti tra macrocosmo e microcosmo, tra universo e natura vivente, ed espressione dei contatti che la comunità dei Gesuiti ha con tutto il mondo allora conosciuto. La struttura non è quella del museo tematico che noi conosciamo di origine ottocentesca, ma ricalca quello che in piccolo nel Nord dell'Europa era stato il gabinetto di curiosità, o "camera delle meraviglie", collezione composita di oggetti d'arte e collezioni naturalistiche. 

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Il Museo di Kircher nella descrizione di De Sepi

Il suo principale collaboratore De Sepi, "meccanico", redige insieme a Kircher stesso (nel manoscritto vi sono tracce della sua calligrafia) un catalogo del museo (pubblicato nel 1678).

E' sulla scorta di questa descrizione che una parte del nostro nuovo allestimento ha cercato di dare almeno un'impressione di quello che fosse il museo di Kircher nel momento del suo massimo fulgore. Anche il luogo fisico in cui si trova il museo, ora nell'Aula magna, non è più quello. In una nuova ala costruita nella prima metà del Seicento trovava spazio la galleria, con volte a crociera.


De Sepi era un "meccanico": d'altra parte il museo originario aveva anche nella meraviglia per i nuovi oggetti della tecnologia una parte importante: orologi, strumenti ottici, musicali, specchi, le prime macchine automatiche sono anche protagoniste di questa meraviglia del Barocco.


Le volte erano affrescate con elementi simbolici, al centro si trovavano alcuni obelischi lignei che sono tra i pochissimi elementi autentici rimasti al Visconti di questo momento della storia del Museo Kircheriano, e il museo si presentava come un caleidoscopio di esperienze visive e sonore relativi a materiali, specie animali , reperti archeologici e suoni di tutto il mondo con cui le comunità gesuitiche avevano contatto, da Roma alla Cina, dal Brasile all' Europa, dall'antichità alla contemporaneità.


Nel 1680 Kircher muore, e parte del museo non gli sopravvive e viene dispersa. Le vittime più illustri sono le sue famose "macchine". Degli oggetti esposti, di questa prima fase del museo forse una sfera armillare e un cannocchiale gregoriano potrebbero appartenere a questa fase secentesca, o al periodo immediatamente successivo. 

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Il Museo Kircheriano dopo Kircher 

Il Museo ha un periodo di difficoltà fino al 1698, quando il naturalista e musicologo padre Filippo Bonanni lo rinnova e ne fornisce un nuovo catalogo.

Il periodo di Bonanni è il primo trasloco del museo verso il corridoio di S. Luigi. Dopo la morte di Bonanni nel 1725 le vicende del museo si intrecciano a quelle del ritorno a un ruolo centrale nell'astronomia e nella fisica da parte del Collegio: il matematico che si occupa degli strumenti scientifici è Orazio Borgondi, maestro di Ruggero Boscovich, il gesuita ideatore dell'Osservatorio del Collegio Romano e artefice dell'accettazione delle dottrine di Newton.


Una nuova grave dispersione dei materiali del museo accade dopo la soppressione della Compagnia di Gesù nel 1773. In realtà sarà in questi anni di fine Settecento che le antichità del Kircheriano aiuteranno a far nascere una parte dei Musei Vaticani. Sono gli anni in cui il Museo Pio Clementino ha come prefetto il padre di Ennio Quirino Visconti, l'archeologo che nel periodo napoleonico lavorerà prima nei musei romani e poi a Parigi, e che darà il nome alla scuola alla fine dell'Ottocento.


Tentativi di riorganizzare il Kircheriano vi saranno dopo il 1839, con la gestione del nuovo prefetto Giuseppe Marchi. Dopo il 1814 il gabinetto di fisica divenuto indipendente sarà via via potenziato sotto la gestione a metà del secolo di Angelo Secchi.


Con Roma capitale d'Italia il Collegio Romano è ormai passato allo Stato italiano: nel 1870 una parte diviene il Liceo Visconti, una parte finirà per ospitare la Biblioteca Nazionale, e il Museo Kircheriano, dopo una breve risurrezione sotto la direzione di De Ruggiero, e Luigi Pigorini dal 1881, vedrà la sua collezione divisa tra diverse istituzioni: i musei universitari dell' Università "La Sapienza" per le collezioni naturalistiche, il museo astronomico collegato all'Osservatorio Calandrelli diretto da padre Angelo Secchi fino alla sua morte nel 1878, il museo di Villa Giulia per le antichità etrusche, il museo Pigorini per le antichità etnografiche, ciò che diventerà il Museo Nazionale Romano per collezioni di arte antica e numismatica. Al Liceo Visconti rimane un nucleo originario ridotto del Kircheriano.

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I Gabinetti Scientifici e il Museo del Visconti 

Nel 1870 De Ruggiero consegna al prof. Mantovani, docente di Scienze del Liceo Visconti, una dotazione di strumenti scientifici e collezioni naturalistiche composta di marmi, legnami esotici in tavolette rettangolari, animali (tra i quali un coccodrillo, rettili e pesci essiccati), un erbario settecentesco, 400 preparati sottovetro, gli obelischi lignei di padre Kircher e l'intero gabinetto di fisica secondo l'inventario di Gilberto Govi con 423 strumenti di fisica.


Al diciannovesimo secolo appartengono i dispositivi per ripetere l'esperimento del pendolo di Foucault, e nel 1894 viene acquistata una "lanterna magica" per la proiezione di lastre. Un decreto del 15 novembre 1874 del ministro Ruggiero Bonghi individua nel Liceo Visconti la sede del Museo di Istruzione e Educazione, un museo nazionale della didattica che porterà al Visconti molti modelli didattici per lo studio delle scienze che rimarranno anche dopo il trasferimento del MIE all’inizio degli anni Novanta.


Prima e dopo la Grande Guerra questa sezione del Liceo Visconti vive una stagione particolarmente felice, dovuta alla gestione oculata di Antonio Neviani tra il 1892 e il 1927, che trasforma i laboratori di nuovo in parte in una struttura museale, con l'acquisto di mobili e vetrine.  E' una dignità che il museo di storia naturale del Visconti manterrà solo fino agli anni Quaranta. Il bisogno di aule porta a un progressivo smantellamento della struttura, che culmina con la creazione negli anni Settanta di nuovi laboratori che finiscono per ridurre le collezioni storiche in soffitta, ormai "svalutate".


E' a questo punto che si inserisce il lavoro prezioso dei prof.ri Alessandro Orlandi e William Russell tra il 1986 e il 1991, con la collaborazione dell' Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze, e il restauro di oggetti del gabinetto di fisica da parte del ricercatore Paolo Brenni,  come la sfera armillare del Visconti. Anche i preziosi obelischi lignei di Kircher sono quindi posizionati in questa "sezione superiore", mentre le collezioni naturalistiche del Neviani trovano già spazio nell'Aula magna. E' l'inizio del sogno di poter ridare virtualmente vita all'originario museo di Kircher negli spazi del Collegio Romano.


Tappa fondamentale di questo processo è rappresentata dalla mostra del 2001 "Athanasius Kircher. Il Museo del Mondo. Macchine, esoterismo, arte", curata da Eugenio Lo Sardo, tenutasi a Palazzo Venezia. Questa mostra ha ispirato anche il nostro allestimento. Il nostro riallestimento intende ripercorrere i "musei" del Visconti, da Kircher al Kircheriano, dalle collezioni naturalistiche e mineralogiche di Neviani e Mantovani all' Aula magna della fine del secolo ventesimo, dal gabinetto di fisica del maestro di Boscovich agli strumenti astrofisici di Angelo Secchi del diciannovesimo secolo fino al riallestimento e restauro del gabinetto di fisica di Orlandi e Russell nel 1991.


Negli anni recenti il lavoro di cura del museo ha permesso di recuperare altri materiali , come una testa di unicorno (per intervento di Cecilia Piana Agostinetti), o di ricostruire due esemplari di pendoli di Foucault, un pregevole esemplare ligneo conservato in Aula magna, e un altro nel gabinetto di fisica ( a cura di Cecilia Piana Agostinetti con la consulenza tecnica dell'ing. Massimo Calabresi).

Con la direzione di Clara Rech, nel 2015 il gruppo formato da Romana Bogliaccino, Cecilia Piana Agostinetti e Paola Vasconi ha fatto realizzare una "stanza delle meraviglie" all'interno dell'Aula magna per ricostruire un Museo del Collegio Romano che raccontasse la storia dei "musei" del Visconti.


Tra il 2017 e il 2022 il Progetto Geomuseo, sotto la supervisione della prof.ssa Vita Maria Bosco per il Liceo e di un gruppo di geologi dell’Università di Roma Tre coordinati dalla prof.ssa Sveva Corrado, ha effettuato il riallestimento e la catalogazione delle collezioni geologiche ospitate nelle vetrine esterne alla stanza del Wunder Musaeum.

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BIBLIOGRAFIA

C. Cerchiai (a cura di) , Il Collegio Romano dalle origini al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 2003.

G. De Sepi, Il museo del Collegio Romano di Athanasius Kircher, trad. dal latino di E. Lo Sardo, ed. on line Scriptaweb 2005.

E. Lo Sardo (a cura di) Athanasius Kircher. Il Museo del mondo. (Catalogo della mostra di Palazzo Venezia 28 febbraio-22 aprile 2001), Roma, De Luca, 2001.

A. Orlandi, W. Russell (a cura di) Catalogo degli strumenti di fisica, Liceo E. Q. Visconti di Roma, Roma 1994.

Historia Collegii Romani Soc. Jesu, manoscritto dell'inventario del gabinetto di fisica anno 1839, Archivio storico Università Gregoriana

R. G. Villoslada, Storia del Collegio Romano dal suo inizio (1551) alla soppressione della Compagnia di Gesù, Roma 1954.

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