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SFERA ARMILLARE

SFERA ARMILLARE

Descrizione e funzionamento 

 

Epoca: fine secolo XVII

 E’ una pregevolissima sfera armillare di ottone, forse il più antico strumento scientifico astronomico (fine sec. XVII) conservato al Visconti. Si compone di quattro cerchi meridiani e di una banda corrispondente all’eclittica sui quali sono finemente incisi i nomi dei mesi e le case dello zodiaco.

Tramite una forcella girevole imperniata sull’asse polare, sono montati gli assi che trattengono il Sole (con le orbite di Mercurio e Venere) e la Terra (con l’orbita della Luna). La posizione del Sole e della Terra può così essere invertita. In questo modo è possibile avere al centro la Terra oppure il Sole. Sull’asse sono inoltre imperniati gli anelli con Marte, Giove, senza  satelliti medicei, e Saturno con anelli e satelliti. La presenza dei quattro satelliti di Saturno, scoperti i primi da Huygens nelle sue osservazioni tra il 1655 e il 1665 e tutti e quattro a Parigi da Cassini tra il 1671 e il 1684, suggeriscono due ipotesi su quest'oggetto: la prima che la sfera sia stata costruita appositamente dopo la data del 1684; nel secondo caso i satelliti di Saturno potrebbero essere stati aggiunti, anche perché la disputa sugli anelli di Saturno e i suoi satelliti fu al centro dell'interesse del Collegio Romano intorno al 1660, lo stesso periodo in cui conservatore del museo era padre Athanasius Kircher. Inoltre sappiamo che gli strumenti matematici più pregiati già al tempo del padre Cristoforo Clavio (morto nel 1612) erano conservati nella stanza del matematico stesso come una sorta di musaeum mathematicum, e quello di Clavio e dei suoi allievi viene ereditato da Kircher: in tal caso sarebbe ancora precedente "aggiornata" con le orbite dei satelliti di Saturno.

Citazione dal De Sepi di Kircher edizione italiana

De Sepi cita nel suo elenco di oggetti : " Sfere armillari e globi sia celesti che terrestri , dotati dei loro meridiani e sostegni. Astrolabi, planisferi, quadranti, un ricchissimo repertorio di strumenti matematici".

 

Dati storici (provenienza, eventuale restauro, n. inventario e dati su inventari precedenti)


Provenienza: Museo Kircheriano. Restaurata nel 1991 dal dott. Paolo Brenni, con la rimozione di uno strato di vernice. Inv. N. 104. Presente nell'inv. del 1839.Epoca: fine secolo XVII

Scheda a cura di Paola Vasconi (marzo 2015).





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